Mondragone, tornata la calma

Un contingente dell’esercito italiano è arrivato a Mondragone, in Campania, per collaborare con le forze dell’ordine nella gestione del focolaio di coronavirus scoperto nell’ambito della folta comunità bulgara da tempo insediata in alcuni edifici occupati.

Da lunedi l’intero quartiere è isolato e gli abitanti di cinque palazzine, che non possono lasciare la zona, restano confinati per decisione delle autorità, che hanno lanciato un piano straordinario per eseguire tamponi a tappeto in tutto il quartiere.

Ieri, decine di persone avevano improvvisato un corteo con l’intenzione di forzare i cordoni di sicrezza e manifestare nel centro della città, sollevando reazioni rabbiose degli abitanti locali, che hanno preso a sassate gli stranieri scatenando veri e propri scontri durati ore.

Distrutte diverse automobili di proprietà di cittadini bulgari, prese di mira da italiani che hanno dato vita a spedizioni puntive.

Con l’arrivo dell’esercito e dei riforzi di polizia a Mondragone è tornata la calma, ma non la pacificazione. Gli abitanti del posto ribadiscono le proprie posizioni:

“Qui a Mondragone non siamo razzisti, sono loro che sono cattivi”.

“Noi li vogliamo, però che rispettino le nostre leggi”.

Sullo sfondo restano le drammatiche condizioni in cui migliaia di stranieri sono costretti a vivere nei palazzoni della ex Cirio, occupati da italiani e affittati ai braccianti, che per una giornata di lavoro nei campi vengono pagati meno di 30 euro.

Fonte: Euronews

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