Coronavirus, licenziamenti e mancati rimborsi: la giungla del trasporto aereo

COVID-19 sta provocando grandi turbolenze finanziarie per l’industria del trasporto aereo.
Le principali compagnie europee come Air France, la tedesca Lufthansa e British Airways hanno annunciato che taglieranno decine di migliaia di posti di lavoro.


Anche i vettori low cost EasyJet e Ryanair hanno in programma di licenziare diverse migliaia di dipendenti ciascuno.
Nel dettaglio, Lufthansa dice che potrebbero dover essere tagliati 22.000 posti di lavoro, British Airways annuncia 12.000 tagli, Air Canada 19.000, Air France parla di 10.000 esuberi. Anche le compagnie aeree low cost sono in difficoltà: EasyJet prevede di licenziare 4.500 persone, Ryanair circa 3.300.

La crisi del trasporto aereo e il ‘dumping sociale’

Le compagnie hanno già iniziato a esercitare una pressione massiccia sui loro dipendenti. Alcuni lo chiamano: dumping sociale.
A Francoforte, Hans von der Brelie incontra Francesca Rinaldi per Euronews. L’assistente di volo fa parte del comitato di negoziazione per gli equipaggi Ryanair con sede in Germania.
Il loro livello salariale è basso, tra i 1200 e i 2200 euro. Durante il blocco COVID, hanno incassato anche meno.
Ogni giorno Francesca si collega via Skype con i rappresentanti sindacali del personale di cabina in tutta Europa. Si temono imminenti tagli agli stipendi.
Qualche dato per comparare le situazioni salariali: un commissario di cabina, come Rinaldi, di solito percepisce tra i 1800 e i 2200 euro netti al mese mentre i nuovi arrivati ricevono circa 1.200 euro netti.
Durante la chiusura per COVID-19, il personale di cabina di Ryanair a terra in Germania ha dovuto guadagnarsi da vivere con circa 600-1000 euro (l’affitto mensile in città come Francoforte si aggira intorno ai 600 euro al mese anche in quartieri economici. Nei mesi di marzo, aprile e maggio, i membri del personale di bordo a terra hanno ottenuto il “Kurzarbeitergeld”, la sovvenzione dal regime di previdenza sociale, da 500 fino a 750 euro, oltre a 250 euro pagati da Ryanair.

“Abbassatevi lo stipendio o siamo costretti a licenziare”

“Com’è la situazione in Francia?”, chiede Rinaldi a Damien Mourgues, dipendente Ryanair e rappresentante sindacale.
“In Francia – dice Morgues – abbiamo ricevuto una proposta dalla compagnia per la riduzione dei nostri stipendi del dieci per cento a fronte di meno ore di lavoro. Di conseguenza, i nostri stipendi scenderebbero a circa 900 euro netti. Questa è la soglia di povertà in Francia. Si tratta di una sorta di ricatto perché ci è stato chiarito che licenzieranno 27 membri di equipaggio di cabina, nel caso in cui non accettassimo”.

La videochiamata successiva è con la Spagna. Francesca Rinaldi illustra la situazione tedesca a Gustavo Silva, assistente di volo Ryanair e leader sindacale.
“Qui in Germania stanno minacciando implicitamente, ma anche in modo piuttosto esplicito, con un esubero di 571 membri dell’ equipaggio di cabina su 940 – racconta Francesca – così vogliono sbarazzarsi di quasi il 60 per cento del personale di cabina qui in Germania. Voglio perciò sapere: qual è la situazione in Spagna, sei stato ricattato o minacciato?”.

Fonte: Euronews

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