Violenza sulle donne: impennata di richieste d’aiuto durante il lockdown

È in un parco che Eveline (nome di fantasia) ci racconta la sua storia: “Sono stata aggredita dal mio ex partner. È venuto nella mia azienda e ha detto di volermi uccidere.

Mi ha colpito violentemente sulla testa con il manico di un’accetta . Avevo sangue dappertutto. La mia collega è rientrata nell’ufficio. Non so, forse questo l’ha spinto a fermarsi, mi ha detto che voleva portarmi in ospedale. Avevo paura. Francamente pensavo che mi avrebbe finita in macchina”.

Quella di Eveline è purtroppo uno delle migliaia di casi nel mondo. Una donna su tre subisce violenza di partner, ex compagni e mariti e membri della famiglia. In media 100 donne ogni giorno perdono la vita uccise da persone a loro vicine.

Il lockdown per contenere i contagi da Covid-19, che ha costretto molte donne a rimanere in casa più tempo del solito, ha determinato un’esplosione delle segnalazioni di abusi subiti.

Le linee telefoniche delle associazioni che assistono le donne in difficoltà sono state sommerse di chiamate. Secondo un rapporto Istat pubblicato a maggio, in Italia durante il lockdown sono state 5.031 le telefonate al numero d’emergenza 1522 , il 73% in più di quelle nello stesso periodo del 2019. Le vittime che hanno chiesto aiuto sono 2.013 (+59%). L’Istituto precisa che tale incremento è anche attribuibile alle campagne di sensibilizzazione che hanno fatto sentire le donne meno sole.

Fonte: Euronews

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