Trump Vs la Corte Penale Internazionale, timidamente difesa dall’Europa

La Corte Penale Internazionale (CPI) “esprime profondo rammarico” per l’annuncio del governo Usa di portare avanti “ulteriori minacce e azioni coercitive, incluse misure finanziarie” nei suoi confronti.

In un comunicato l’alta istituzione della giustizia internazionale parla di “un tentativo inaccettabile d’interferire con lo stato di diritto e con i procedimenti della Corte”. Ma da Washington gli attacchi proseguono. Si evocano le possibili azioni di giustizia internazionale contro paesi amici degli USA.

“Ho un messaggio per molti alleati vicini in tutto il mondo – ha tuonato il Segretario di stato Mike Pompeo – il vostro paese potrebbe essere il prossimo. Soprattutto i paesi della NATO che hanno combattuto il terrorismo in Afghanistan proprio accanto a noi.

Siamo anche molto preoccupati per la minaccia che la Corte rappresenta per Israele”. E gli fa eco il ministro della giustizia a stelle e strisce William Barr che allude a interferenze di Mosca che “manipola la Corte Penale Internazionale, per i propri interessi”.

Il plauso di Israele

Mentre Israele plaude alla mossa si moltiplicano le preoccupazione e la condanna da parte delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea e dei gruppi per i diritti umani. Il tribunale dell’Aja è stato creato nel 2002 per perseguire i crimini di guerra e i crimini di genocidio e contro l’umanità.

In una bordata contro la Corte Penale Internazionale il presidente Donald Trump ha autorizzato sanzioni economiche e di viaggio contro i dipendenti della Corte che indagano sulle truppe americane e sui funzionari dell’intelligence e su quelli delle nazioni alleate, incluso Israele, per possibili capi d’accusa in relazione alle azioni belliche in Afghanistan ma non solo.

Fonte: Euronews

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