Come e perché si rischia un altro confinamento in piena estate

Spiaggiati nel covid. Difficile applicare le misure sociali anti-coronavirus con un’estate torrida. Quando su bagnasciuga e dintorni è arduo rispettare con geometrica disciplina le distanze sanitarie, vige la dura nonlegge del posto al sole. E tutti si accalcano.

Il premier britannico, Boris Johnson cavalca l’onda libertaria estiva e la voglia di mare del popolo. Quindi, allenta le regole, forse fedele al motto tanto caro ai sostenitori della Brexit_, Britannia rules the Waves_.

Sarà. Ma il Regno Unito resta il Paese europeo con più morti da, per, con coronavirus.

Un po’ più giù per l’Oceano. Il Portogallo è invece controcorrente, e applica nuove restrizioni anti-virali in diciannove aree al nord di Lisbona, per contenere alcuni nuovi focolai. Sono misure circoscritte di ritorno al contenimento.

Come spiega il primo ministro lusitano António Costa:

“È chiaro che la situazione di Lisbona e della Valle del Tago è diversa da tutte le altre. Ecco perché, se nel resto del Paese si va verso un’abbandono dello stato d’allerta, non si può fare altrettanto per l’area metropolitana di Lisbona”.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità mette in guardia l’Europa dagli eccessi di ottimismo, perché una nuova impennata dei casi di covid potrebbe mettere di nuovo a dura prova i sistemi sanitari.

Hans Kluge, direttore regionale per l’Europa dell’Oms, avverte:

“In trenta Paesi abbiamo rilevato casi ulteriori (di covid) nelle scorse due settimane. In undici di questi paesi, l’accelerazione dei contagi ha provocato nuove insorgenze virali, che se trascurate sottoporrano nuovamente a stress i sistemi sanitari europei”.

E per il bollettino delle scoperte, l’Agenzia europea dei farmaci ha preso in seria considerazione uno studio sull’antivirale Remdesivir. Utile contro l’ebola, potrebbe funzionare anche in casi non gravi di altre forme virali come il Covid.

Forme non gravi. Naturalmente.

Fonte: Euronews

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